Foto: Davide Scapin, campo profughi di Baqa’a – Amman, 2018
https://www.voordekunst.nl/projecten/17840-jordan-1
Il campo profughi di Baqa’a, creato per la prima volta nel 1968, si trova 20 km a nord della capitale giordana Amman e ospita circa 100.000 rifugiati palestinesi. È il più grande campo profughi della Giordania.
Le bambine ritratte, profughe della recente guerra in Siria, sono ospitate nel campo da un’associazione locale che promuove l’emancipazione economica femminile delle donne arabe, offrendo loro possibilità di guadagno con lavori di cucito.
Il gruppo Mignon ha lanciato una campagna di crowdfunding per il nostro nuovo libro intitolato *’Jordan’*.
Questo libro fotografico mira a sfidare gli stereotipi e a creare un ponte tra le culture. Data l’attuale guerra a Gaza e in Libano, documentare e celebrare l’umanità condivisa è più importante che mai. In un momento in cui la pace globale sembra fragile, questo libro incarna lo spirito di unità e comprensione.
Sostieni il nostro libro fotografico preordinandolo ora, ci aiuterai ad avviare il processo di stampa!
Unisciti al gruppo Mignon in questo viaggio.
Grazie per aver preso in considerazione la nostra campagna di crowdfunding e aiutaci a condividere questo link all’interno della tua rete.
https://www.voordekunst.nl/projecten/17840-jordan-1
Chi siamo?
Sono Fatima Abbadi, fotografa italo-giordana palestinese, e vivo a Rotterdam da diversi anni. Sono
membro di un collettivo fotografico con sede in Italia dal nome “Mignon”, che da trent’anni
realizza progetti fotografici con vocazione sociale finalizzati alla ricerca dell’uomo e del suo
ambiente; il nostro gruppo ha già realizzato più di trenta libri fotografici, e decine di mostre in
Italia e all’esterno. Se vuoi conoscere più a fondo il nostro gruppo e il nostro lavoro, visita il sito:
www.mignon.it.
Che cosa proponiamo?
In questo momento nel quale la pace mondiale sembra in bilico, abbiamo deciso di proporre un
libro fotografico per creare un ponte tra la cultura occidentale e quella mediorientale. L’oggetto
dell’indagine fotografica è la Giordania, mio Paese di origine, fotografato nel corso di due viaggi
nel 2018 e nel 2023.
Cosa hanno visto i nostri occhi in Giordania?
La Giordania richiama alla mente luoghi di millenarie culture e splendidi monumenti; siti
meravigliosi come Petra, il deserto di Wadi Rum e la Valle del Giordano, che popolano
l’immaginario occidentale grazie alle testimonianze dei viaggiatori che nei secoli hanno visitato
queste terre, e più recentemente grazie a numerosi capolavori cinematografici, come Lawrence
Arabia, Indiana Jones e Star Wars. l moderni viaggiatori occidentali, che oggi con sempre maggior
interesse visitano questi luoghi, lo fanno proprio perché attratti da queste meraviglie.
Ma la Giordania non è solo questo, non è soltanto un luogo fantastico che nutre le nostre fantasie
d’avventura; è una terra popolata da tempo immemore da genti di culture diverse che convivono
in armonia, ricca d’arte, fatta di sensazioni, sguardi umani, accoglienza, tolleranza, ospitalità.
E’ una terra che sin dall’antichità, grazie alla sua posizione strategica, è stata crocevia di scambi
culturali e commerciali, rotta di pellegrinaggi verso La Mecca, teatro di battaglie e
conquiste imperiali di cui rimane traccia nei numerosi siti archeologici.
Una terra che è testimone della nascita e dello sviluppo delle tre religioni abramitiche e nella
quale ancora oggi, a dispetto di quanto succede in molte altre aree del Medio Oriente, cristiani e
musulmani convivono in armonia e nel rispetto reciproco, tanto da rendere questa particolare
attitudine alla tolleranza e alla fratellanza uno degli aspetti fondanti del tessuto sociale e
identitario del Paese.
Ne è testimonianza anche l’accoglienza che i giordani hanno riservato nel recente passato ai
profughi palestinesi e siriani, che ancora oggi ospitano nella loro terra.
Perchè stiamo realizzando questo progetto fotografico?
Il libro che cerchiamo di realizzare vuole essere un omaggio alla gente che abbiamo incontrato.
Infatti, tra i tanti punti di osservazione che la Giordania ci ha offerto, siamo stati rapiti in modo
particolare dall’incontro con i suoi abitanti. Per le strade di Amman, o lungo le numerose rotte
che attraversano il deserto, abbiamo scoperto una mescolanza di popoli e culture che convivono
in pace e armonia, e siamo stati accolti con generosità, ospitalità, solidarietà: tutti aspetti che
richiamano una universale umanità che ancora oggi, purtroppo, è necessario rivendicare.
Ora vogliamo raccontarti meglio i viaggi e il nostro lavoro sulla Giordania.
Abbiamo iniziato pianificando ogni viaggio in modo accurato, contattando le Autorità locali e
creandoci vari punti di appoggio.
Abbiamo preparato accuratamente tutto il materiale necessario; noi siamo appassionati di
fotografia analogica, le macchine fotografiche tradizionali e le pellicole hanno bisogno di una
particolare attenzione e cura.
Abbiamo percorso in lungo e in largo tutta la Giordania, dalla capitale fino ai villaggi più sperduti,
attraversando deserti e vallate, dal confine a nord con la Siria e fino al mare all’estremo sud, dalla
valle del Giordano ad ovest e fino ai confini con l’Arabia Saudita e l’Iraq ad est.
Ma soprattutto abbiamo incontrato un popolo gentile, aperto, accogliente. Negli occhi di ognuno
di loro, ci siamo riconosciuti.
Poi è iniziato il lavoro di sviluppo dei rullini e selezione delle fotografie. Un lavoro molto
impegnativo, erano circa 200 rullini, più di 7.000 fotografie!
Poi la scelta delle immagini per l’impaginato del libro. Anche questo un lavoro molto lungo, svolto
tra l’Italia e l’Olanda nel corso di numerosi incontri con tutti i componenti del gruppo.
Ed infine le stampe originali, rigorosamente in camera oscura.
Ci siamo quasi. Le stampe per la mostra sono pronte, e anche il libro.
Questo lavoro sarà lanciato in anteprima nella prossima primavera 2025.
PER FAVORE SOSTIENI QUESTO PROGETTO, AIUTACI ANCHE TU A STAMPARE IL LIBRO!