Fonte: http://www.artribune.com/2016/07/mostra-fotografia-dolce-vita-sestri-levante/
Scritto da Alessandra Quattordio
Palazzo Comunale, Sestri Levante – fino al 24 luglio 2016. La Federazione Italiana delle Agenzie Fotografiche apre i suoi archivi e mette in mostra un’ampia selezione di scatti degli Anni Cinquanta e Sessanta. Dai divi del cinema sul set alla gente comune, un affresco di un importante capitolo della storia italiana.
UN’EPOCA ENTRATA NELLA STORIA
Gli Anni della Dolce Vita, parole evocative che immediatamente riportano alla memoria quegli struggenti anni del secondo dopoguerra italiano in cui il nostro Paese si dibatteva fra povertà e arretratezza culturale e il sogno della cinematografia moderna in piena ascesa, avvallata dalla ripresa economica, con i suoi miti e le sue fascinazioni. Queste sono anche le parole volute come titolo per la mostra allestita al Palazzo Comunale di Sestri Levante e inaugurata nell’ambito della X edizione del Festival di Fotografia Penisola di Luce, andato in scena all’inizio di luglio.
TRA CINEMA E REALTÀ
Dalle sessanta opere provenienti dagli archivi della FIAF – Federazione Italiana Agenzie Fotografiche, che è anche curatrice dell’evento, emergono icone entrate a pieno diritto nella storia sociale, antropologica e del costume italiano. Da un lato le immagini tragiche, ma spesso anche poetiche, di un popolo ancora provato dalle sofferenze postbelliche, dalle migrazioni da Sud a Nord e dalla traumatica urbanizzazione, dall’altro il mondo edulcorato che si era venuto configurando intorno all’industria di Cinecittà.
Le sensibili modulazioni dei bianchi e dei neri scolpiscono i volti dei divi degli Anni Cinquanta e Sessanta, rivelandone bellezza e intensità espressiva: Vittorio De Sica, Renato Salvatori, Vittorio Gassman, Totò, Anita Ekberg, Claudia Cardinale. A offrirci questi straordinari flashback, tra fotoreportage e fotografia di scena, sono gli obiettivi di Federico Garolla, Giovanni Battista Poletto, Pierluigi Praturlon, Chiara Samugheo, Tazio Secchiaroli. Mentre le firme ricorrenti degli scatti ispirati dalla tendenza del Neorealismo allora in atto sono quelle di Gianni Berengo Gardin, Cesare Colombo, Elio Ciol, Giancolombo, Pepi Merisio, Nino Migliori, Domenico Taddioli, Ugo Zovetti, autori attenti alle condizioni di vita delle popolazioni disagiate, tra l’altro involontarie testimoni di grandi trasformazioni economiche e sociali…continua