Ecco il trentunesimo libro che vi consigliamo.
E per chi volesse, ogni commento costruttivo o impressione sono ben graditi!
Questo Blog nasce con l’idea di raccogliere romanzi che hanno come protagonista il fotografo o la fotografia in generale,
o in cui, anche quando la fotografia non è la protagonista principale, essa assume comunque, nella trama narrativa, un ruolo di rilievo.
E’ un modo diverso di leggere di fotografia; un modo per capire come la letteratura ne interpreta ruoli e significati.
NELLA CAMERA OSCURA
Susan Falud
Fra tutte le arti coltivate dagli ebrei ungheresi, la fotografia si conquistò il rilievo maggiore, salutata come “la prima tradizione visiva autoctona” del paese e il suo “principale bene di esportazione”. Fra i più importanti, in un lungo elenco di grandi fotografi ebrei ungheresi a partire dagli inizi del XX secolo, figurano Robert Capa, Brassaï, Martin Munkàcsi, Làzlò Moholy-Nagy,e André Kertéz, le cui stampe mio padre riprodusse per la Condé Nast. Essi furono inoltre i pionieri di numerosi nuovi filoni: il fotogiornalismo, la fotografia di guerra, la fotografia di moda, la teoria della visione e il fotomontaggio. Nelle “cento migliori fotografie del mondo” scelte da “Modern Photography” nel 1931 erano compresi più scatti di ungheresi che di qualsiasi altra nazionalità.