“La fotografia come espressione di valori autentici è ciò che emerge se ci si abbandona alle immagini prodotte dal gruppo Mignon in questi primi vent’anni. Quel ‘perdersi a guardare’ non ci lascia indifferenti di fronte al divenire della storia della street photography in Italia. Questo viaggio ventennale dello sguardo tocca le corde più profonde anche per altre complesse sfide che quest’associazione ha sempre affrontato con maestria … Qual è, in definitiva, la linea conduttrice del gruppo Mignon nel panorama fotografico italiano? Dobbiamo identificarla nella professionalità di un’arte che non ha mai perso il suo legame con i principi compositivi e gli equilibri nelle campiture della raffigurazione pittorica … ‘La fotografia’ ha scritto Paolo Costantini nel 1989 ‘consente di non rimanere trattenuti dall’oggetto, poichè attraverso di essa, l’oggetto si lascia oltrepassare: verso una dimensione immaginaria, misteriosa, in uno spazio nullo in cui perdersi’. Queste parole ben si adattano al percorso di ogni componente, presente o passato che sia, del gruppo Mignon. Per quanto visivamente radicate alla rappresentazione effettiva del soggetto siamo tutti invitati a perderci e a oltrepassare lo strato di carta fotografica su cui è impressa l’immagine. Le fotografie Mignon devono insediarsi nella mente, strappare un sorriso, commuovere, informare, sorprendere, porre quesiti, coinvolgere e persino sconvolgere …”
Angelo Maggi
“20 mignon. Vent’anni di fotografia”, introduzione al libro “20 mignon. Vent’anni di fotografia” (2016)