Il legame tra il cinema e le altre discipline visive è noto. Ma quali contorni assume nella poetica di un artista non convenzionale come Salvador Dalí? Dallo schermo alla tela e viceversa, un’immersione nell’universo onirico del maestro spagnolo.
Lungo la multiforme storia del cinema, diverse sono state le influenze che hanno contraddistinto nel tempo la settima arte, in un prolungato rapporto di scambio osmotico con il teatro, la musica e la pittura. Quest’ultima, in particolare, ha rappresentato un’incredibile fucina di idee poi trasposte sulla pellicola, origine di un immaginario che ha contribuito a definire l’estetica di alcuni grandi capolavori, secondo percorsi e con funzioni diverse a seconda dei singoli autori e titoli. Tra gli infiniti casi possibili, particolarmente interessante è quello di Salvador Dalí, genio poliedrico che si cimentò in ambedue le discipline, la regia come le arti visive, declinando i medesimi temi, la medesima ricerca in differenti medium e costituendo così un perfetto esempio di passaggio dalla tela al mezzo filmico….continua