“L’album di fotografie di mia madre diventa il contenitore da cui prendere a campione una serie di immagini che narrano di una famiglia che in questo caso è la mia, ma nella quale, a mio modesto parere, si potranno riconoscere tantissime persone; soprattutto questo album può essere testimonianza di un modo costruttivo di usufruire del mezzo fotografico”.
“Credo che l’album di famiglia, fino a tutto il ‘900, sia stato un ottimo strumento per dirci “cosa ci rende umani” e per favorire la costruzione di un futuro migliore; come tale andrebbe analizzato e proposto cercando tra l’altro di trasferirne le caratteristiche positive alle tecnologie moderne”.
Giampaolo Romagnosi, introduzione al libro “Bianca e l’album di Mirella. Il nome e la fotografia” (2023)